La pasta non fa ingrassare. Ottima anche durante una dieta
Chi ci conosce sa che per noi sostenitori della Dieta Mediterranea la pasta rappresenta uno dei capisaldi. Ma perché? Senza essere noiosi, in poche righe cerchiamo di spiegarlo.
La pasta, tutti la amano e la temono al tempo stesso.
Immaginate che nel 1999 una famiglia italiana comprava ogni anno 42,9 chili di pasta. Nel 2005 siamo scesi sotto quota 40. Oggi stiamo per varcare anche la soglia dei 30.
Chi ci conosce sa che per noi, sostenitori della Dieta Mediterranea, la pasta rappresenta uno dei capisaldi. Ma perché?
La pasta è un alimento ricco di carboidrati cosiddetti “complessi”, i quali dovrebbero rappresentare oltre il 50% del fabbisogno calorico giornaliero. Inoltre, la pasta ha un indice glicemico medio/basso, il che vuol dire che dopo il consumo rilascia zuccheri nel sangue in modo graduale, evitando picchi glicemici che favoriscono l’accumulo di grasso.
Immaginate che nel 1999 una famiglia italiana comprava ogni anno 42,9 chili di pasta. Nel 2005 siamo scesi sotto quota 40. Oggi stiamo per varcare anche la soglia dei 30.
Chi ci conosce sa che per noi, sostenitori della Dieta Mediterranea, la pasta rappresenta uno dei capisaldi. Ma perché?
La pasta è un alimento ricco di carboidrati cosiddetti “complessi”, i quali dovrebbero rappresentare oltre il 50% del fabbisogno calorico giornaliero. Inoltre, la pasta ha un indice glicemico medio/basso, il che vuol dire che dopo il consumo rilascia zuccheri nel sangue in modo graduale, evitando picchi glicemici che favoriscono l’accumulo di grasso.

C'è un però: tutti gli alimenti contenenti ricche quantità di carboidrati vanno consumati nella prima parte della giornata (tra colazione e pranzo). Il motivo è semplice: durante il giorno vengono utilizzati come fonte energetica e in questo modo eviteremo che vengano accumulati sotto forma di grassi.
Conseguentemente, spuntino pomeridiano e cena dovranno vedere ridotti all’osso i carboidrati in favore delle proteine.
La pasta diventa ingrassante quando si consumano porzioni eccessive e/o condite in modo eccessivamente ricco di grassi.
Ma ci sono degli accorgimenti da mettere in campo per consumarla senza avere effetti negativi sulla linea: moderare le quantità; utilizzare piatti piccoli per enfatizzare la quantità; utilizzare formati piccoli di pasta per il medesimo motivo; accompagnarla con la verdura che, apportando fibre, diminuisce l’assorbimento di grassi e carboidrati e riduce ulteriormente l’indice glicemico (molto positivo); il condimento più consigliato è rappresentato dal pomodoro fresco e dall’olio extravergine di oliva, possibilmente a crudo; alternativa interessante è l’abbinamento con una porzione di legumi.
Come sempre, attenzione alla qualità!
Se possibile evitate farine 00 e grano tenero, prediligendo grano duro, kamut e prodotti REALMENTE integrali.
Conseguentemente, spuntino pomeridiano e cena dovranno vedere ridotti all’osso i carboidrati in favore delle proteine.
La pasta diventa ingrassante quando si consumano porzioni eccessive e/o condite in modo eccessivamente ricco di grassi.
Ma ci sono degli accorgimenti da mettere in campo per consumarla senza avere effetti negativi sulla linea: moderare le quantità; utilizzare piatti piccoli per enfatizzare la quantità; utilizzare formati piccoli di pasta per il medesimo motivo; accompagnarla con la verdura che, apportando fibre, diminuisce l’assorbimento di grassi e carboidrati e riduce ulteriormente l’indice glicemico (molto positivo); il condimento più consigliato è rappresentato dal pomodoro fresco e dall’olio extravergine di oliva, possibilmente a crudo; alternativa interessante è l’abbinamento con una porzione di legumi.
Come sempre, attenzione alla qualità!
Se possibile evitate farine 00 e grano tenero, prediligendo grano duro, kamut e prodotti REALMENTE integrali.
RIMANI AGGIORNATO CON LA NOSTRA NEWSLETTER